Prato (Domenica, 11 maggio 2025) — Blitz in un magazzino nella Chinatown di Prato rivela un laboratorio clandestino infestato da topi e privo di condizioni igieniche.Scoperti dieci operai cinesi sfruttati, alcuni senza permesso di soggiorno, costretti a lavorare fino a dieci ore al giorno.
L’imprenditrice, già nota alle forze dell’ordine, è stata arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro. Sequestrati l’immobile e un furgone con 2,5 tonnellate di rifiuti tessili destinati allo smaltimento illecito.
di Alessandra Tofani
Un laboratorio tessile clandestino è stato scoperto in via Zipoli, nella Chinatown di Prato, durante un’indagine su un presunto smaltimento illecito di rifiuti. Due trasportatori sono stati sorpresi mentre caricavano un furgone con oltre due tonnellate di scarti tessili. Il mezzo è stato sequestrato, così come l’immobile da cui era partito.
All’interno del capannone, gli agenti hanno trovato dieci operai cinesi, quattro dei quali irregolari, costretti a lavorare in condizioni disumane, tra sporcizia e infestazioni di ratti. L’imprenditrice, una donna di nazionalità cinese già recidiva, è stata arrestata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento di manodopera.
Il laboratorio abusivo fungeva anche da dormitorio e cucina, in condizioni igieniche gravissime. L’arresto è stato convalidato con obbligo di firma quotidiana. Proseguono le indagini per accertare ulteriori reati urbanistici e igienico-sanitari.
Last modified: Maggio 11, 2025