Prato (Martedì, 13 maggio 2025) — Tra l’Ombrone e la gora Filimortula una collinetta alta tre metri era diventata una discarica illegale. Coinvolto un uomo di 63 anni, indagato per smaltimento illecito. Rimossi rifiuti edili, tessili, plastici e pericolosi.
La bonifica è costata migliaia di euro, che saranno addebitati al responsabile in caso di condanna.
di Alessandra Tofani
Un intervento lungo e complesso ha restituito al territorio un’area gravemente compromessa dal degrado ambientale. È stata infatti rimossa in questi giorni una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto tra l’Ombrone e la gora Filimortula, al confine tra Prato e Carmignano: 170 tonnellate di rifiuti accatastati su 500 metri quadrati, che avevano dato origine a una collinetta di tre metri di altezza.
Responsabile dell’accumulo, secondo quanto accertato dalla Procura, un uomo di 63 anni di origine indiana, attualmente indagato per smaltimento illecito di rifiuti. Tra i materiali ritrovati: 80 tonnellate di calcinacci e scarti edili, 56 tonnellate di tessuti, 29 tonnellate di plastica, oltre a sostanze pericolose come oli esausti, vernici, batterie e bombole di gas.
Dopo aver disposto il sequestro dell’area, la Procura – guidata da Luca Tescaroli – ha ordinato, tramite il Comune di Prato, la rimozione dei rifiuti, avvenuta con il coordinamento dei carabinieri forestali, dei carabinieri del comando provinciale e della polizia municipale.
L’Arpat ha poi escluso contaminazioni del suolo, permettendo il dissequestro del terreno. I costi dell’operazione, se confermata la responsabilità, ricadranno sull’indagato. Ora si attende l’eventuale processo.
Last modified: Maggio 13, 2025