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Prato, confiscati 4 milioni a imprenditori cinesi: “Il crimine non paga”

Prato (Martedì, 6 maggio 2025) — Confiscati beni per 4 milioni di euro a imprenditori cinesi accusati di evasione fiscale.
I reati, ormai prossimi alla prescrizione, riguardavano contrabbando e false fatturazioni. Operazione resa possibile da un nuovo protocollo tra procura e Guardia di Finanza. Tescaroli: “Segnale forte a chi aggira le regole, lo Stato risponde”.

di Alessandra Tofani

Una confisca da 4 milioni di euro è stata eseguita nei confronti di alcuni imprenditori cinesi attivi a Prato, accusati di evasione fiscale e concorrenza sleale. L’operazione, la prima di questo tipo in città, è stata resa possibile da un innovativo protocollo firmato lo scorso dicembre tra la procura e la Guardia di Finanza.

I fondi, frutto di condotte illecite tra cui contrabbando di tessuti e l’emissione di fatture false, sono stati pignorati presso terzi e trasferiti all’Erario grazie alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. I reati, commessi anni fa, stavano per cadere in prescrizione: per evitarlo, la procura ha agito con misure straordinarie.

“È un esempio concreto di tutela del credito erariale – ha dichiarato il procuratore Luca Tescaroli – e un segnale chiaro a chi opera fuori dalla legalità: il crimine non paga”.

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Last modified: Maggio 6, 2025
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