PRATO (Martedì, 3 giugno 2025) — Il distretto tessile si mobilita per influenzare le norme europee sull’economia circolare. In gioco 1.500 imprese e 10.000 posti di lavoro.Una delegazione del distretto tessile di Prato, guidata dalla sindaca Ilaria Bugetti e affiancata dagli europarlamentari Dario Nardella e Francesco Torselli, ha incontrato Commissione e Parlamento europeo a Bruxelles per difendere la specificità del sistema pratese di riciclo tessile. Il rischio è concreto: se le nuove normative europee non verranno adattate alle caratteristiche delle piccole e medie imprese locali, potrebbero andare in crisi 1.500 aziende e 10.000 lavoratori.
di Alessandra Tofani
Durante l’incontro sono state presentate sei proposte per una transizione ecologica equilibrata che salvaguardi competitività e ambiente. Il distretto chiede norme più flessibili per il passaporto digitale dei prodotti, il riconoscimento dei materiali riciclati nello standard internazionale, la revisione dell’End of Waste per semplificare il recupero dei materiali, e una corretta definizione del produttore, oggi penalizzante per chi produce semilavorati. Fondamentale, secondo la delegazione, è anche incentivare fiscalmente i prodotti riciclati, riducendo l’IVA al 5%, e adattare le restrizioni chimiche del regolamento Reach per non ostacolare il riciclo meccanico.
Il messaggio arrivato a Bruxelles è chiaro: la sostenibilità non può essere solo teorica, ma deve valorizzare i territori che la praticano da generazioni. Prato chiede di essere riconosciuta come modello e laboratorio europeo per un’economia tessile circolare, reale e applicabile.
Last modified: Giugno 3, 2025