Prato (Martedì, 6 maggio 2025) — Prato è tra le province italiane meno colpite dal calo della popolazione in età lavorativa.
Secondo la Cgia, da oggi al 2035 la riduzione sarà solo dell’1,1%.
Confartigianato: “Risultato positivo, ma non sufficiente per il futuro”.
Giusti: “Serve creare condizioni per attrarre e trattenere persone e imprese”.
di Alessandra Tofani
Prato è la seconda provincia italiana per tenuta demografica da oggi al 2035, con un calo stimato della popolazione in età lavorativa dell’1,1%, contro una media nazionale del -7,8%. Lo rileva uno studio della Cgia di Mestre su dati Istat, che vede solo Parma fare meglio.
Confartigianato Prato, però, invita a non abbassare la guardia. “Non è il momento di compiacersi – avverte il presidente Luca Giusti –. In un Paese che invecchia, dobbiamo investire per rendere Prato attrattiva per giovani, famiglie e imprenditori”.
Il riferimento è al manifesto “Futura”, presentato da Confartigianato per i suoi 75 anni: un documento che propone politiche a lungo termine su lavoro, conciliazione vita-lavoro e sostegno alla famiglia. “La crisi demografica è anche un tema di coesione e visione – conclude Giusti –. Il modello pratese può ispirare il Paese, ma servono impegno e coraggio”.
Last modified: Maggio 6, 2025