Prato (Mercoledì, 14 maggio 2025) — Rinviato il processo d’appello per l’uomo condannato a 9 anni. Ordinò l’aggressione all’ex compagna nella notte del 21 febbraio 2023. La Consulta è chiamata a valutare la costituzionalità dell’articolo 583 quinquies. Il verdetto potrebbe incidere sulla pena anche per gli esecutori materiali.
di Alessandra Tofani
Slitta al 29 settembre il processo d’appello per Emiliano Laurini, l’ex buttafuori del pub Hop’n Drop condannato a 9 anni di reclusione per aver fatto aggredire e sfregiare la sua ex fidanzata, Martina Mucci. L’aggressione avvenne nella notte tra il 20 e il 21 febbraio 2023, quando la giovane fu assalita da due ragazzi mentre rientrava a casa dopo il lavoro.
Il rinvio deciso dalla Corte d’appello di Firenze è legato all’attesa per un pronunciamento della Corte Costituzionale, previsto per il 20 maggio. Al centro della questione, l’articolo 583 quinquies del Codice penale, che disciplina il reato di sfregio permanente al volto, introducendo pene comprese tra gli 8 e i 14 anni. Una soglia minima particolarmente elevata, che ha spinto alcuni avvocati difensori – in processi simili – a sollevare dubbi sulla sua legittimità costituzionale.
Anche il caso Laurini potrebbe essere influenzato da questa decisione. Insieme a lui, sperano in una riduzione della pena anche gli esecutori materiali dell’aggressione, Kevin Mingoia e Gianluca Roselli (minorenne all’epoca dei fatti), accusati anche di rapina. Laurini è difeso dall’avvocato Dario Bellezza, mentre Mingoia è assistito da Antonio Bertei.
L’esito della Consulta potrebbe aprire la strada a una revisione della pena per tutti gli imputati condannati con quell’articolo.
Last modified: Maggio 14, 2025